Aspetti religiosi
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Giosuè Gianavello è insieme un guerrigliero e un bandito tellurico (cioè che difende la sua terra) e religioso, un soldato cristiano o, secondo Giorgio Tourn, puritano, nel solco dell'esperienza del New Model Army di Cromwell. Per avere un'idea più precisa di quali erano le idee religiose di Gianavello, idee che innervano anche le sue Istruzioni, presentiamo la prima Confessione di Fede del 1655 ⇓, nell'edizione curata per Claudiana da Valdo Vinay secondo cui «è preparata probabilmente dal moderatore Jean Léger, in un'ora tragica della storia valdese, poco dopo il massacro, noto col nome di Pasque Piemontesi». La Confessione è pubblicata per la prima volta insieme alla Relation véritable de Piémont ⇒.
Tratto dallo stesso testo del Vinay la Confessione di Fede del 1662 ⇓, secondo il quale questa è invece probabilmente di Antonio Léger, zio di Jean e come lui costretto all'esilio a Ginevra.
La Sacra Bibbia tradotta In lingua Italiana, e commentata da Giovanni Diodati, di nation lucchese, pubblicata a Ginevra nel 1607 è la traduzione per eccellenza dei protestanti italiani. Dall'edizione del 1641 presentiamo, non a caso, Il Libro di Iosve ⇓. Il contenuto di questo libro biblico (la conquista della Terra promessa da parte di Giosuè), non poteva certo essere indifferente a Gianavello.
Questo Catechismo del soldato cristiano ⇓ (riproduzione anastatica del 1900 dell'edizione del 1644) è pubblicata nell'anno della vittoria di Cromwell ⇓ nella battaglia di Marston Moor durante la guerra civile inglese. Cromwell, leader del Parlamento contro la Monarchia cattolica, fu comandante supremo del New Model Army, da lui voluto, i cui soldati erano noti come the roundheads (teste rotonde). Cromwell governò l'Inghilterra riformata con il titolo di Lord Protettore dal 1653 alla sua morte nel 1658 e fu sostenitore della causa Valdese. Samuel Morland, autore della History ⇒ del 1658, fu suo ambasciatore. È possibile leggere questo testo confrontandolo, nell'ispirazione religiosa ed in alcune indicazioni, alle Istruzioni di Gianavello.
La Christiana essere la sola Religione verace, e doversi perciò da tutti abbracciare ⇓, è opera del 1700 di Carlo Emanuele Filiberto Giacinto di Simiana, Marchese di Pianezza ⇓ (1608-1677), uno dei più stretti collaboratori della corte sabauda e l'arci-nemico dei Valdesi che guidò le stragi del 1655. Il Pianezza nel 1650 aveva istituito un Consiglio per l'augmentatione et conservatione della Catholica fede, presieduto dall'arcivescovo di Torino, e in cui sedevano il gran cancelliere, gli altri ministri e alcuni dei principali magistrati dello Stato. Guidato de facto dal Pianezza, il nuovo Consiglio iniziò una vasta azione volta a favorire le conversioni degli eretici, aiutato in ciò anche dall'azione che sua moglie sviluppò insieme con altre dame di corte per effettuare collette di denaro per pagare doti ai convertiti. Questo testo testimonia la sua ispirazione di soldato-cattolico.