La Guerra dei Banditi (1663-1664)
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Unica monografia uscita sulla Guerra dei Banditi ⇓, anche detta Guerra del Bagnolo, opera di Davide Jahier storiograficamente piuttosto superata.
© Società di Studi Valdesi (pubblicato su questo sito per gentile concessione)
© Società di Studi Valdesi (pubblicato su questo sito per gentile concessione)
Qui proponiamo il X capitolo del secondo volume della Storia dei Valdesi ⇓ di Augusto Armand Hugon. Fin dal titolo questi anni sono indicati come un momento negativo, di crisi. I banditi sono indicati come
il grosso problema di quegli anni […] Purtroppo troviamo anche fra di loro, e poi a loro capo, il Giosuè Janavel: diciamo purtroppo, perché se è vero l'istinto generoso del capitano valdese lo portava a schierarsi dalla parte degli oppressi e dei perseguitati, è pur giusto notare che la sua condotta in questi anni non fu ispirata da realismo e da saggezza⇓.
L'Apologia, Delle Chiese Riformate delle Valli di Piemonte fatta in diffesa del'Innocenza del Signore Giovanni Legero, Pastore della Chiesa Riformata di St. Gio: Et moderatore della loro Sinodo, contra le Imposture di un Michele Villanova, & Jean Virtu & altri falsi delattori esaminata & Sottoscritta. Nell'Assemblea delle Chiese alli Malani, li 13. Sett: 1661 ⇓, è pubblicata ad Haarlem, nei Paesi Bassi nel 1662 dal Libraio Jacob Albertz. È la risposta scritta da Jean Léger alle accuse e al processo che lo portarono a decidere di lasciare le Valli per evitare la condanna a morte. Qui il Léger risponde punto per punto alle accuse. Nell'undicesima pagina compare Gianavello:
Per haver dato ordine al Gianavelo ed' altri esimer con violenza Philippe Costafort dalle carceri del Palasso del Marchese d'Angrogna⇓.
La Treshumble Remonstrance touchant le Pitojable estat ou se trouvent a present reduittes les Pauvres Esglises Evangeliques des Vallees de Piemont a cause de l'alteration & violation de leurs concessions & particulierement, de la patente du 1655, faite en Novembre 1661 ⇓. Pubblicata ad Haarlem, nei Paesi Bassi nel 1662 dal Libraio Jacob Albertz, probabilmente l'opuscolo fu scritto da Jean Léger. Contesta le violazioni sabaude delle Patenti di Grazia del 18 agosto 1655. Nella sesta pagina è raccontato l'episodio dell'evasione di Philippe Costafort l'8 dicembre 1658 che costa a Gianavello il secondo bando.
De Staet der Arme Evangelische Vaudoische Kercke, in de Valeye van Piemont, zedert de schrickelijcke Massacre en ellende, dewelcke sy geleden hebben, in 't jaer 1655 tot den 17 Februarij 1662. Vyt de Françoische Tael in 't Nederlandts overgeset door J. A. ⇓
Testo di 8 pagine pubblicato ad Haarlem nel 1662, è la traduzione olandese di: Histoire Véritable de l'Estat des pauvres Eglises Evangeliques & Vaudoises des Vallées de Piemont (1662) pubblicato a Middelbourg. Ne esiste anche una traduzione tedesca.
Testo di 8 pagine pubblicato ad Haarlem nel 1662, è la traduzione olandese di: Histoire Véritable de l'Estat des pauvres Eglises Evangeliques & Vaudoises des Vallées de Piemont (1662) pubblicato a Middelbourg. Ne esiste anche una traduzione tedesca.
Le perfide combat, & la merveilleuse deslivrance, que Dieu a donnée aux fideles des vallées de Piedmont à Angrogne du 6 Juillet 1663. & en quoy consiste leur pretendue rebellion ⇓. Il testo si sofferma in particolare sull'esito della battaglia di Angrogna del 6 luglio 1663, il fatto d'armi forse più importante della Guerra dei banditi, sostenendo la tesi della vittoria dei valdesi contro l'imponente attacco delle truppe ducali guidate dal marchese de Fleury. Questo opuscolo dovrebbe essere la risposta alla corrispondenza del 14 luglio 1663 da Torino pubblicata dalla Gazette de Paris n. 89 ⇓ che attribuiva la vittoria alle truppe ducali. Opera di Jean Lèger. Esistono due traduzioni olandesi: Waerachtigh verhael van de wreede vervolgingen (1663) e Kort-bondig en waerachtigh verhael ⇓ (1663).
Gazette de Paris - de Turin [19 Giugno 1663] ⇓; Gazette de Paris - de Turin [24 Giugno 1663] ⇓;
Gazette de Paris - de Turin [14 Luglio 1663] ⇓; Gazette de Paris - de Turin [15 Dicembre 1663] ⇓;
Gazette de Paris - dichiarazione del Duca di Savoia [Gennaio 1664] ⇓;
Gazette de Paris - amnistia concessa dal Duca di Savoia [Febbraio 1664] ⇓.
È interessante poter oggi leggere ciò che pubblicava uno dei più importanti giornali dell'epoca, la Gazette de Paris, nel 1663 e nel 1664. Il giornale settimanale poteva contare su una serie di corrispondenti dalle più importanti città europee. Da Torino giungono così le notizie sulla Guerra dei banditi. La pace del febbraio 1664 è in "prima pagina" e sono riportati i termini dell'accordo e quindi la sorte dei banditi. È evidente che questo giornale, una volta arrivato a Ginevra, Lione e nei Paesi Bassi veniva letto dai riformati di tutta europa; un opuscolo come Le perfid combat ⇓ è probabilmente una risposta alla corrispondenza che riporta le notizie dello scontro di Angrogna del 6 luglio 1663.
Sono disponibili le annate complete del 1663 ⇓ e 1664 ⇓.
Gazette de Paris - de Turin [14 Luglio 1663] ⇓; Gazette de Paris - de Turin [15 Dicembre 1663] ⇓;
Gazette de Paris - dichiarazione del Duca di Savoia [Gennaio 1664] ⇓;
Gazette de Paris - amnistia concessa dal Duca di Savoia [Febbraio 1664] ⇓.
È interessante poter oggi leggere ciò che pubblicava uno dei più importanti giornali dell'epoca, la Gazette de Paris, nel 1663 e nel 1664. Il giornale settimanale poteva contare su una serie di corrispondenti dalle più importanti città europee. Da Torino giungono così le notizie sulla Guerra dei banditi. La pace del febbraio 1664 è in "prima pagina" e sono riportati i termini dell'accordo e quindi la sorte dei banditi. È evidente che questo giornale, una volta arrivato a Ginevra, Lione e nei Paesi Bassi veniva letto dai riformati di tutta europa; un opuscolo come Le perfid combat ⇓ è probabilmente una risposta alla corrispondenza che riporta le notizie dello scontro di Angrogna del 6 luglio 1663.
Sono disponibili le annate complete del 1663 ⇓ e 1664 ⇓.
Kleyn vertoogh, van den valsche loosheden des Raats De propaganda fide & extirpandis haereticis, van Turin: tegen de evangelische kercken, in de Valleyen van Piedmont ⇓, pubblicato nel 1663 in Olanda, 16 pagine. Secondo Jean Jalla esiste anche una versione francese di questo testo: Eschantillon des artifices malins du Conseil de propaganda fide, di cui finora non si è ancora trovato alcun esemplare.
Recit de ce qu'il y a de plus considerable aux affaires des Eglises Reformées des Vallées de Piedmont, depuis les massacres de l'année 1655. Contenant premierement la patente qui leur fut accordée à Pignerol le 18 Aoust 1655. Avec les prevues constantes qui s'y remarquent, des infractions que leurs ennemis y ont fait à leur prejudice, contre l'intention de Son Altesse Royale, leur souverain Seigneur, à l'instigation de la Congregation de Propaganda Fide, et extirpandis Haereticis. Secondement, la necessité qui les a forcez à prendre les armes durant ces derniers troubles. En troisiéme lieu, la Refutation et justification des crimes pretendus qu'on leur a calomnieusement imposez, pour donner pretexte à la persecution qui leur est faite ⇓. Testo di estremo interesse, pubblicato ad Haarlem, nei Paesi Bassi nel 1663, presumibilmente da Jean Léger. Aggiunge particolari inediti alle altre narrazioni simili pubblicate negli stessi anni.
Le Conferences faictes a Turin dans l'Hostel de Ville en presence de Messieurs les Ambassadeurs Suisses entre les Ministres de S.A.R., et les Deputez des Vallées de Luserne ⇓, Torino, 1664, sono un documento fondamentale per ricostruire il tormentato periodo che segue le Patenti di Pinerolo del 18 agosto 1655 e arriva fino alla fine della Guerra dei banditi. In questo testo, il cui manoscritto originale è conservato all'Archivio di stato di Torino, sono raccolti i verbali delle otto Assemblee che portano alla Pace del 14 febbraio 1664, segnando l'esilio definitivo di Gianavello e dei banditi. Testo ricco di memoriali di entrambe le parti (tra cui il Memoriale del Bagnolo, Governatore del Forte di Torre Pellice), riporta oltre settanta testimonianze di valligiani filosabaudi sottoscritte di fronte ai notai, ricchissime di informazioni su Gianavello, Isaia Fina e gli altri banditi.
I due volumi della Histoire générale des Églises evangéliques des vallées de Piémont ou vaudoises ⇓ sono stati pubblicati da Jean Léger ⇓ a Leida, nei Paesi Bassi, nel 1669. Riproduciamo qui i capitoli XXI, XXII, XXIII ⇓ dedicati alla Guerra dei banditi.
Alexandre de Saluces (Torino 1775-1851) pubblica nel 1818 a Torino la sua Histoire militaire du Piémont ⇓. È stato, Cavaliere dell'Annunziata e Senatore del Regno. Riproduciamo il capitolo LXIV dedicato alle vicende della guerra del 1663-64, definito fin dal titolo "Movimento insurrezionale dei Valdesi".
Antoine Monastier ⇓ (nato ad Angrogna nel 1774 e morto a Losanna nel 1852), pastore, pubblica a Losanna la sua Histoire de l'Eglise vaudoise depuis son origine et des vaudois du Piémont jusqu'à nos jours ⇓, in due volumi, nel 1847. Riportiamo qui il capitolo XXIV dedicato agli anni dal 1656 al 1670, che comprendono quindi anche la Guerra dei banditi.
Alexis Muston ⇓ nel 1851, dopo un lavoro durato anni, pubblica L'Israël des Alpes ⁃ Premiére histoire compléte des Vaudois du Piemont et des leurs colonies ⇓, di cui riportiamo qui il capitolo XII, tomo secondo, seconda parte, sulla Guerra dei banditi.
Ercole Ricotti ⇓ (1816-1883), docente di storia moderna, nell'Università di Torino, senatore del Regno dal 1862, pubblica la sua Storia della Monarchia Piemontese ⇓ in sei volumi (Firenze 1861-1869). Fonte sabauda, qui riproduciamo il capitolo del sesto volume che Ricotti dedica alla Guerra dei banditi.
Il Claretta ⇓, storico sabaudo, nel 1877 dà alle stampe la Storia del regno e dei tempi di Carlo Emanuele II, duca di Savoia ⇓ (Torino 1877-79) in tre volumi. Qui riportiamo il capitolo dedicato alla guerra del 1655. "La scrupolosa indagine e la serie di documenti prodotti fanno sì che alcuni scritti del C. rimangano, ancora oggi, validi per la conoscenza dei periodi storici descritti […] Nella sua Storia del regno e dei tempi di Carlo Emanuele II ricostruisce con attenzione meticolosa la ripresa dello Stato sabaudo sotto Carlo Emanuele II e l'opera diretta all'organizzazione istituzionale e amministrativa dello Stato". Qui si pubblicano i capitoli dedicati alla guerra del 1663-64. Feroce la critica del Léger.